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Papasidero

 


Papasidero è un lindo paesello tra le verdi foreste del MONTE POLLINO.
Un piccolo comune di poche centinaia di anime dove ci sembra di tornare indietro nel tempo!

 


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L'immagine può contenere: pianta, albero, ponte, spazio all'aperto e natura

 

 

 

 

 

Appena si arriva al centro storico, i ruderi di un'antica porta di accesso ci introducono in un dedalo di viuzze e scalinate che ci conducono in un posto magico e ci fanno scoprire, dietro ogni angolo, un piccolo paradiso fatto di semplici ma preziosi tesori dell'arte umana magistralmente incorniciati in una natura lussureggiante.

 

Così, dopo aver attraversato un ponte doppio che sovrasta il fiume Laos  si scopre il santuario della Madonna di Costantinopoli, ultima porta verso la Basilicata e, nel cuore del centro storico che pullula di B &B, la piccola cappella di santa Sofia che conserva meravigliosi affreschi cinquecenteschi.

 

Poco fuori paese, in una splendida vallata, un sentiero ci conduce verso un'importantissima scoperta, avvenuta nel 1961 che ha gettato una straordinaria luce sulle vicende preistoriche della Calabria settentrionale, dimostrando che essa era abitata da almeno 20.000 anni fa.

Si tratta della grotta del Romito che, profonda circa venti metri, si addentra nella formazione calcarea con un cunicolo stretto e oscuro.
Negli strati evidenti del paleolitico superiore, il più antico finora databile, risalente a circa 16.800 anni a.C, troviamo evidenti tracce lasciate dall’homo sapiens che ha abitato molto intensamente la grotta lasciando innumerevoli testimonianze del suo passaggio:

- strumenti litici e ossei, esposti nel piccolo museo Antiquarium

-un stupendo graffito di una figura di toro, ???? lunga circa 1,20 metri, e incisa su un masso di circa 2,30 metri di lunghezza e inclinato di 45°. Un disegno di proporzioni perfette ed eseguito con tratto sicuro. Le corna, viste ambedue di lato, sono proiettate in avanti e hanno il profilo chiuso. Sono rappresentate con cura alcuni particolari come le narici, la bocca, l’occhio appena accennato, l’orecchio. In grande evidenza le pieghe cutanee del collo e assai accuratamente descritti i piedi fessurati.

-resti di scheletri umani.

- diversi cocci di ceramica che rivelano l’esistenza del transito del commercio della ossidiana proveniente dalle isole Eolie.

-riproduzioni di sepoltura, osservabili nel luogo del loro rinvenimento e datate all’incirca 9.200 anni a.C. , contenenti ciascuno una coppia di individui disposti secondo un rituale ben definito.
Una di queste coppie di sepoltura è conservata nel museo nazionale di Reggio Calabria.

Recenti scavi hanno portato alla luce i resti di una quarta sepoltura ancora più antica delle precedenti.
Essa, infatti, risale a ben 16.000 anni fa e riveste un’importanza molto particolare perché va a colmare un vuoto di reperti preistorici nell’arco di tempo: 20.000- 12.000 anni fa.

l’importanza, a livello europeo, del deposito paleolitico del Romito che, con l’abbondanza dei suoi reperti che vanno dal primo insediamento intorno a 23.000 anni fa fino al termine del Paleolitico superiore intorno a 10.000 anni fa, ha permesso la ricostruzione dell’ambiente, della vita sociale, delle abitudini alimentari dell’homo sapiens.
La consistenza e la continuità della serie stratigrafica, la rilevanza dei reperti, la presenza di un alto numero di inumazioni e dei due massi con incisioni fanno di questo sito archeologico calabrese uno dei giacimenti guida per la conoscenza delle culture preistoriche dell’Italia meridionale nell’ultima parte del Paleolitico.

 

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Venite a visitare con me questi splendidi luoghi.

 


Oggi mi trovo a Papasidero, lindo paesello ???? tra le verdi foreste del MONTE POLLINO.
Un piccolo comune di poche centinaia di anime dove ci sembra di tornare indietro nel tempo!

Appena si arriva al centro storico, i ruderi di un'antica porta di accesso ci introducono in un dedalo di viuzze e scalinate che ci conducono in un posto magico e ci fanno scoprire, dietro ogni angolo, un piccolo paradiso fatto di semplici ma preziosi tesori dell'arte umana magistralmente incorniciati in una natura lussureggiante.
Così, dopo aver attraversato un ponte doppio che sovrasta il fiume Laos ???? si scopre il santuario della Madonna di Costantinopoli, ultima porta verso la Basilicata e, nel cuore del centro storico che pullula di B &B, la piccola cappella di santa Sofia che conserva meravigliosi affreschi cinquecenteschi.

Poco fuori paese, in una splendida vallata, un sentiero ci conduce verso un'importantissima scoperta, avvenuta nel 1961 che ha gettato una straordinaria luce sulle vicende preistoriche della Calabria settentrionale, dimostrando che essa era abitata da almeno 20.000 anni fa.
Si tratta della grotta del Romito che, profonda circa venti metri, si addentra nella formazione calcarea con un cunicolo stretto e oscuro.
Negli strati evidenti del paleolitico superiore, il più antico finora databile, risalente a circa 16.800 anni a.C, troviamo evidenti tracce lasciate dall’homo sapiens che ha abitato molto intensamente la grotta lasciando innumerevoli testimonianze del suo passaggio:

- strumenti litici e ossei, esposti nel piccolo museo Antiquarium

-un stupendo graffito di una figura di toro, ???? lunga circa 1,20 metri, e incisa su un masso di circa 2,30 metri di lunghezza e inclinato di 45°. Un disegno di proporzioni perfette ed eseguito con tratto sicuro. Le corna, viste ambedue di lato, sono proiettate in avanti e hanno il profilo chiuso. Sono rappresentate con cura alcuni particolari come le narici, la bocca, l’occhio appena accennato, l’orecchio. In grande evidenza le pieghe cutanee del collo e assai accuratamente descritti i piedi fessurati.

-resti di scheletri umani.

- diversi cocci di ceramica che rivelano l’esistenza del transito del commercio della ossidiana proveniente dalle isole Eolie.

-riproduzioni di sepoltura, osservabili nel luogo del loro rinvenimento e datate all’incirca 9.200 anni a.C. , contenenti ciascuno una coppia di individui disposti secondo un rituale ben definito.
Una di queste coppie di sepoltura è conservata nel museo nazionale di Reggio Calabria.

Recenti scavi hanno portato alla luce i resti di una quarta sepoltura ancora più antica delle precedenti.
Essa, infatti, risale a ben 16.000 anni fa e riveste un’importanza molto particolare perché va a colmare un vuoto di reperti preistorici nell’arco di tempo: 20.000- 12.000 anni fa.

l’importanza, a livello europeo, del deposito paleolitico del Romito che, con l’abbondanza dei suoi reperti che vanno dal primo insediamento intorno a 23.000 anni fa fino al termine del Paleolitico superiore intorno a 10.000 anni fa, ha permesso la ricostruzione dell’ambiente, della vita sociale, delle abitudini alimentari dell’homo sapiens.
La consistenza e la continuità della serie stratigrafica, la rilevanza dei reperti, la presenza di un alto numero di inumazioni e dei due massi con incisioni fanno di questo sito archeologico calabrese uno dei giacimenti guida per la conoscenza delle culture preistoriche dell’Italia meridionale nell’ultima parte del Paleolitico.

Venite a visitare con me questi splendidi luoghi.????????

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